Senza dono l'economia è triste e rende infelici
€ 3.00Perché la categoria del dono, a partire dalla fine del XVIII secolo, è stata cancellata dal discorso economico? La sua scomparsa è accompagnata dall'annullamento di termini quali fraternità, maldestramente confuso con fratellanza e reciprocità, sostituito da solidarietà. Quali sono state le conseguenze che si sono create nelle nostre società di mercato nel corso degli ultimi due secoli? Perché invece negli ultimi venti anni gli economisti parlano sempre con maggiore insistenza del principio del dono come di una nuova categoria esplicativa? Stefano Zamagni illustra e constata che la ragione principale di un tale recupero è la ripresa di interesse per il tema della felicità. Potrà mai l'economia da "scienza triste" tornare a essere la scienza della felicità pubblica? Se sì, a quali condizioni?
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Stefano Zamagni, economista, è stato Presidente dell'Agenzia per il terzo settore. Insegna Economia politica all'Università di Bologna e alla Johns Hopkins University, Bologna Center ed è presidente del Comitato Scientifico della Scuola Superiore di Politiche per la Salute, Università di Bologna. Socio dell'Accademia delle Scienze di Bologna e dell'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere di Milano, è membro della New York Academy of Sciences. Nel 2010 ha ottenuto la laurea honoris causa in Economia dell’Università F. de Vitoria, Madrid. Nello stesso anno gli è stato conferito il Premio Giorgio La Pira per la pace. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui: Microeconomia (con Flavio Delbono, 1999), Economia civile (con Luigino Bruni, 2004), La cooperazione (con Vera Zamagni, 2008), Avarizia. La passione dell'avere (2009), Libro Bianco sul Terzo settore (2011) per il Mulino; Economia ed Etica (con Nicola Curci, La Scuola, 2009); Famiglia e lavoro (con Vera Zamagni, San Paolo, 2012).
Stefano Zamagni & i Dialoghi
2012
Il programma sarà disponibile a breve...
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