Marco Paolini, attore, autore e regista, dagli anni Settanta al 1994 ha fatto parte di vari gruppi teatrali. Con il Teatro Settimo di Torino nascono gli “Album”, una lunga biografia collettiva che attraversa la storia italiana. Noto al grande pubblico per Il racconto del Vajont, si distingue quale autore e interprete di narrazioni di forte impatto civile (I-TIGI. Racconto per Ustica, Parlamento chimico, Il Sergente, Bhopal 2 dicembre ’84, U-238, Miserabili) e per la capacità di raccontare il cambiamento della società attraverso i dialetti e la poesia sviluppata con il ciclo dei Bestiari. I suoi racconti hanno un’attenzione speciale al paesaggio, al suo mutarsi, alla storia (come nel Milione) e al suo evolversi (Numero Primo). Artigiano e manutentore del mestiere di raccontare storie, sa portare quest’arte antica al grande pubblico con memorabili dirette televisive (tra cui ITIS Galileo e Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute). Dopo Ballata di uomini e cani, dedicata a Jack London, nel 2016 debutta con giovani attori del Teatro Nazionale Palestinese in Amleto a Gerusalemme, e dà vita a un progetto dedicato alla tecnologia intitolato #Madre Incerta, una trilogia di cui fanno parte Le avventure di Numero primo, #Antropocene (con M. Brunello e Frankie hi-nrg mc) e Tecno Filò. Nel 2018 è con Simone Cristicchi nello spettacolo Senza vincitori né vinti. Nel 2019 nasce Nel tempo degli dèi. Il calzolaio di Ulisse, successivamente Filo Filò; nel 2020 Senza confini_No borders, e poi Antenati e altre storie.