Nicola Gardini è fellow del Keble College dell’Università di Oxford, dove insegna Letteratura italiana e comparata. All’insegnamento affianca un’intensa attività di critico, classicista, poeta, saggista, narratore, traduttore e pittore. Con il romanzo Le parole perdute di Amelia Lynd (Feltrinelli, 2012) ha vinto il Premio Viareggio-Rèpaci 2012. Fra le sue raccolte di poesie: Tradurre è un bacio (Landolfi, 2015); Il tempo è mezza mela. Poesie per capire il mondo (Salani, 2018). Ha curato le edizioni di scrittori classici e moderni tra cui Catullo, Marco Aurelio, Ted Hughes, Emily Dickinson. Ha tra l’altro pubblicato: Rinascimento (2010); Per una biblioteca indispensabile (2011); Lacuna. Saggio sul non detto (2014) per Einaudi; Viva il latino. Storie e bellezza di una lingua inutile (2016, 11 edizioni); Con Ovidio. La felicità di leggere un classico (2017); Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo (2018); Rinascere. Storie e maestri di un’idea italiana (2019) per Garzanti. Il suo ultimo romanzo è Nicolas (Garzanti, 2022). Di recente pubblicazione l’antologia di traduzioni ovidiane Chiedimi qualunque dono. Sei episodi delle Metamorfosi di Ovidio (Ponte alle Grazie, 2023). Collabora con il Corriere della Sera, la “Domenica” del Sole 24 Ore e Times Literary Supplement. È nel comitato di direzione di Poesia e Paragone e presidente della casa editrice Salani.