Chi più dello sciamano conosce le illimitate prerogative del corpo? Mortificato, annientato, smembrato e disarticolato, il corpo è il veicolo della sua metamorfosi e gli si disvela come interfaccia o nodo della grande rete del vivente. Grazie al dono della visione potrà curare la salute individuale, la vita collettiva e l’armonia del cosmo. Di questa consapevolezza troviamo chiare tracce nei saperi indigeni. Anche nella nostra cultura, come ad esempio nell’Alice di Lewis Carroll e in quella di Tim Burton oggi, persiste il desiderio a risvegliare le potenzialità dell’essere umano. Basta ricordare il Cappellaio matto che rinfaccia ad Alice la perduta moltezza, e la sua risposta: “È da quando sono caduta in quella tana di coniglio che mi dicono cosa devo fare e chi devo essere. Mi hanno accorciata allungata ingrassata… Sono stata accusata di essere Alice e di non essere Alice, ma questo è il mio sogno e ora decido io quello che succede”. Il corpo sciamanico.
Video
Giuliano Tescari insegna Antropologia culturale e Antropologia della performance all’Università di Torino. Ha trascorso lunghi periodi della sua vita fra i wirrárika (huichol) della Sierra Madre Occidentale del Messico, indagando i fondamenti della prospettiva sciamanica e le modalità di accesso a questa professione. Dalla feconda collaborazione con Leocadio López Carrillo, indio wirrárika di vaste conoscenze tradizionali, è scaturito il volume scritto a due mani Vamos a Tûrikyé. Sciamanismo e storia sacra wirrárika (Franco Angeli, 2000). Sullo sciamanismo, sulle sue performance culturali e sulla rilevanza del pensiero sciamanico nell’affermazione dei diritti dei popoli indigeni ha pubblicato diversi scritti, tra cui L'etnodramma nell'insegnamento dell'antropologia culturale, in Performance, esecuzioni e contesti (CUEM, 2006); Essere indigeni: popoli e persone nelle politiche del riconoscimento (Quaderni di Thule, 2010).
Giuliano Tescari & i Dialoghi
2011
Il programma sarà disponibile a breve...
Il programma sarà disponibile a breve...