Umani e non umani. Oltre la frontiera delle specie
€ 3.00Cosa succede se crolla la frontiera tra le diverse specie? È giunto il momento di porci domande, che mai la scienza occidentale avrebbe accettato: le piante pensano? Possiamo pensare che piante e animali provino emozioni, sentimenti o significa umanizzare il mondo dei non umani? E cosa significa post-umano? Quella che per molti versi è una catastrofe (la crisi climatica o l’accelerazione del capitalismo), è in realtà anche una possibilità di cambiamento profondo. Riconoscere le esperienze di quelle società che hanno elaborato cosmologie che non pongono l’uomo al centro, e che erroneamente consideriamo primitive, potrebbe essere una strada verso la costruzione di una nuova cittadinanza ecologica, dove la natura viene pensata come un insieme di vite e relazioni.
Leonardo Caffo, filosofo, e Andrea Staid, antropologo, dialogano sulla svolta naturalista ed ecologista del pensiero contemporaneo.
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Leonardo Caffo è docente di Estetica della Moda, dei Media e del Design e di Semiotica dell’Arte alla NABA di Milano, e di Estetica alla IULM di Milano. Scrive per il Corriere della Sera, Internazionale, Lampoon e Interni; ha lavorato come Curatore alla Triennale di Milano, è stato Filosofo in Residenza per il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea ed è Membro del Comitato di Indirizzo del Museo MAXXI di Roma. Tra i suoi ultimi libri ricordiamo: Costruire futuri (con A. Muzzonigro, Bompiani, 2020); Quattro capanne o della semplicità (nottetempo, 2020); La vita di ogni giorno (2016), Fragile umanità (2017), Vegan (2018) e Velocità di fuga (2022) per Einaudi. Dirige la rivista Parola, la casa editrice della rivista Flash Art, e il Master Mater Matuta in Studi Curatoriali per il Mediterraneo. Ha scritto romanzi e diari al confine tra la letteratura e la filosofia tra cui: Il cane e il filosofo (Mondadori, 2020); Essere giovani (2021) e La montagna di fuoco. Etna: la madre (2022) per Ponte alle Grazie.
Leonardo Caffo & i Dialoghi
2023
Il programma sarà disponibile a breve...
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Andrea Staid, antropologo ed editor, è docente di Antropologia culturale e visuale presso la Naba, di antropologia culturale presso IED Torino, Phd alla Universidad de Granada. Dirige per Meltemi la collana Biblioteca/Antropologia. Svolge attività di ricerca tra Italia, Francia, Spagna e Grecia nel mondo dei migranti e dei rifugiati politici. Ha svolto inoltre lavoro etnografico nel sud-est asiatico con particolare interesse per le culture indigene Tzao e Hmong. Negli ultimi anni si è occupato dell’abitare marginale e informale in Occidente. Tra le sue pubblicazioni: I dannati della metropoli (Milieu 2014), Gli arditi del popolo (Milieu, 2015), Abitare illegale. Etnografia del vivere ai margini in Occidente (Milieu, 2017), Contro la gerarchia e il dominio (Meltemi, 2018), Senza confini. Etnographic novel (con F. Cogni, Milieu, 2018), Le nostre braccia. Meticciato e antropologia delle nuove schiavitù (Milieu, 2018), Disintegrati (Nottetempo, 2020), La casa vivente. Riparare gli spazi, imparare a costruire (ADD, 2021), Essere natura (UTET - Dialoghi di Pistoia 2022) e in occasione del festival, nella stessa collana, uscirà Dare forme al mondo. Per un design multinaturalista. I suoi libri sono tradotti in Grecia, Germania, Spagna, Cina, Portogallo, Cile. Collabora con diverse testate giornalistiche tra le quali Elle Decor e Il Tascabile .
Andrea Staid & i Dialoghi
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