Ero carnivoro ma sto cercando di smettere: tentativi di consapevolezza alimentare
€ 3.00Amiamo gli animali? Certo, mai sentito qualcuno dire che li odia, però qualcuno lo salviamo dalla nostra fame, altri invece no. Perché? Ci indigniamo per la caccia e per gli allevamenti intensivi di mammiferi e di pollame, ma molto meno per la pesca e gli allevamenti ittici. Perché? E i vegetali non soffrono, quando vengono mangiati? Sono molti i fattori che ci indicano che dobbiamo cambiare il nostro stile alimentare, ma non è facile, le abitudini sono dure a morire. Il cibo non è solo un carburante per il nostro corpo, ma anche un elemento che ci connette al mondo animale e vegetale. Di questo discutono lo scrittore Antonio Manzini e l’antropologo Marco Aime, del fatto che siamo una specie onnivora, ma che possiamo orientare i nostri gusti sulla base di principi etici e di conseguenza influenzare alcune scelte sul piano ambientale, economico e politico. Tentativi di consapevolezza alimentare.
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Antonio Manzini, attore, sceneggiatore e scrittore. Ha firmato sceneggiature per A. Infascelli (Il siero della vanità, 2004) e G. Salvatores (Come Dio comanda, 2008). È autore televisivo de Il delitto di Via poma (regia di R. Faenza), numerosi episodi di Squadra Antimafia e Il XII apostolo. È stato editor e sceneggiatore della serie Benvenuti a tavola 2 e di Buscetta boss dei due mondi. Nel 2016 ha diretto il suo primo film Cristian e Palletta contro tutti. Nel 2005 ha pubblicato il suo primo romanzo: Sangue Marcio (Fazi editore), seguito da La giostra dei criceti (Einaudi, 2007; Sellerio, 2017). Per Chiarelettere ha pubblicato Orfani bianchi (2016). Per Sellerio ha pubblicato i romanzi della fortunata serie del vicequestore Rocco Schiavone, in onda su Rai 2, di cui è sceneggiatore con M. Careddu: Pista nera (2013), La costola di Adamo (2014), Non è stagione (2015), Era di maggio (2015), 7-7-2007 (2016), Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016), Pulvis et umbra (2017), L’anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone (2018), Fate il vostro gioco (2018), Rien ne va plus (2019), Ah l’amore l’amore (2020), Vecchie conoscenze (2021), Le ossa parlano (2022), ELP (2023) e Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America? (2023). Sempre per Sellerio ha pubblicato Sull’orlo del precipizio (2015), Ogni riferimento è puramente casuale (2019), Gli ultimi giorni di quiete (2020) e La mala erba (2022). Il suo ultimo romanzo è Tutti i particolari in cronaca (Mondadori, 2024).
Antonio Manzini & i Dialoghi
Il programma sarà disponibile a breve...
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Marco Aime, antropologo, scrittore, fotografo. Docente di Antropologia culturale all’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa Occidentale (Benin, Burkina Faso, Mali). Ha a lungo viaggiato, spesso fotografando i luoghi visitati e le persone che ha incontrato. Ha pubblicato favole per ragazzi, testi di narrativa e saggi, tra cui: Le radici nella sabbia (EDT, 1999); Il primo libro di antropologia (2008), L’altro e l’altrove (con D. Papotti, 2012), Il soffio degli antenati (2017) per Einaudi; Verdi tribù del Nord (Laterza, 2012); Gli specchi di Gulliver (2006), Timbuctu (2008), Il diverso come icona del male (con E. Severino, 2009), Gli uccelli della solitudine (2010), Cultura (2013), L’isola del non arrivo (2018), Il grande gioco del Sahel (con A. De Georgio, 2021) per Bollati Boringhieri; La macchia della razza (2013), Etnografia del quotidiano (2014), Conversazioni in alto mare (con R. Gatti, 2021), Il patto delle colline (2024) per elèuthera; Tra i castagni dell’Appennino (2014), Senza sponda (2015), Il mondo che avrete (con A. Favole, F. Remotti, 2020) per UTET; Comunità (il Mulino, 2019); Classificare, separare, escludere. Razzismi e identità (Einaudi, 2020); Confini. Realtà e invenzioni (con D. Papotti, 2023) per EGA. Per Add editore ha curato Atlante delle frontiere (2018) e pubblicato Pensare altrimenti. Antropologia in 10 parole (2020). Tra le ultime pubblicazioni La carovana del sultano (Einaudi, 2023), Di pietre, di sabbia, di erba, di carta (2024, per Bollati Boringhieri).